Apprendiamo da notizie di stampa del poderoso esercizio epistolare messo in atto dal vicesindaco del comune di San Nicola Arcella: lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministero degli Interni, al Ministero dell’Economia e Finanze, ad altri ministeri, ad altri enti, ad associazioni ecc. ecc. e ci chiediamo se non sia solo uno spreco di francobolli?
In questa lettera dai numerosi destinatari, il Vicesindaco si lamenta perché il comune si San Nicola Arcella, ente che si caratterizza per avere l’imposizione IMU fra le più elevate d’Italia se rapportata al numero di abitanti, venga chiamato a partecipare al fondo di perequazione. Appare bizzarro che proprio chi si è posto l’obbiettivo di far pagare le tasse, farne pagare tante (cfr. IMU/ab.) e farle pagare a tutti –almeno a suo dire-, poi venga a lamentarsi del fatto che una minima parte di quanto lui incassa dai “tartassati sannicolesi” venga trattenuta dall’Amministrazione Centrale.
Al Vicesindaco bisogna dare una buona notizia derivante dalla circostanza che il fondo di solidarietà comunale 2013 riferito al comune di San Nicola Arcella è di 123.624,91 (cfr. DPCM 10/10/2013) euro e non di 500.000 euro come erroneamente riferisce lo stesso vicesindaco.
Resta il fatto che un errore cosi grossolano è difficilmente giustificabile in capo a chi si è posto l’obbiettivo di risanare –sempre a suo dire- i conti dell’ente e che quindi dovrebbe conoscere bene le poste di bilancio. Gli stessi dati di bilancio che vengono attentamente monitorati dal gruppo di opposizione Io Amo San Nicola e che, a tempo debito, saranno distribuiti in forma divulgativa alla cittadinanza perché possa esprimere con cognizione di causa una valutazione sulla quantità e qualità di entrate e spese del comune di San Nicola Arcella.
La presente vicenda va poi ricollegata alle notizie già apparse sulla stampa ad agosto, allorquando l’amministrazione comunale si compiaceva con se stessa per l’aumento delle entrate “in misura oltre il previsto” ed attribuiva le ragioni di tale aumento al recupero da una non meglio definita evasione.
Alle luce delle notizie attuali, appare invece evidente che l’aumento di entrate subito non può essere attribuito ad un recupero da evasione ma piuttosto al fatto che, nella foga di incassare, l’ente ha inavvertitamente computato come proprie somme spettanti all’amministrazione centrale.
Dopo aver comunicato la buona notizia, invitiamo il vicesindaco a voler ritirare l’offerta di rinuncia a tutti i trasferimenti statali, perché, ovemai presa sul serio, il comune perderebbe la media di 800.000 euro l’anno e con essi anche il tanto desiderato Palazzo dei Principi. Come gruppo di opposizione invitiamo poi tutta la maggioranza a non concentrarsi esclusivamente sull’aumento delle tasse e sull’attività epistolare, ma piuttosto ad adoperarsi sul contenimento delle spese. Concetto, quest’ultimo, che, fino ad oggi, sembra essere sconosciuto al governo della nostra cittadina.
Filiberto Forestieri
Gruppo di Opposizione ”Io Amo San Nicola”.
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