S. Nicola Arcella, l'arcomagno torna ai cittadini
SAN NICOLA ARCELLA – 15 mag. - Uno degli angoli più belli, non solo dell'alto Tirreno cosentino, forse anche dell'intero continente, potrebbe essere presto restituito ai cittadini. L'Arcomagno, così si chiama la zona di San Nicola Arcella dove le rocce sono scavate al punto giusto, dove la luce del sole completa l'opera, insieme a tutto il resto. “Non escludiamo - ha dichiarato l'Amministrazione comunale - sulla base delle indagini effettuate e con le opportune precauzioni, di poter riaprire il percorso prima dell’inizio della stagione estiva.
Stiamo valutando con i tecnici un intervento immediato di ripristino delle condizioni minime di messa in sicurezza, anche perché diventa praticamente impossibile impedirne l’accesso, essendo l’area raggiungibile da più parti ed essendo tanta l’attenzione e l’interesse che suscita un luogo di così eccezionale valore paesaggistico e scientifico”. Alcuni crolli hanno messo in serio pericolo l'intera area che è stata interdetta ai visitatori.
L’Amministrazione comunale di San Nicola Arcella ha presentato la richiesta di finanziamento sul programma "Nuovi progetti d'interventi", a seguito di una convenzione sottoscritta tra il ministero delle Infrastrutture e l'Anci, per la riqualificazione e manutenzione del sentiero naturalistico dell’Arcomagno. Il totale del finanziamento richiesto è di 380.335 euro di cui per lavori, compresi gli oneri per la sicurezza, 267.487 euro. Il sindaco Barbara Mele e l’intera Amministrazione comunale hanno inteso raccogliere le numerose richieste di intervento provenienti da ogni parte d’Italia e da altri paesi europei, per mettere in sicurezza il percorso e restituire, con le limitazioni necessarie per una più adeguata fruibilità, un luogo di incomparabile bellezza ai tantissimi visitatori. “La grotta dell’Arcomagno – ricorda l'Amministrazione comunale - può essere raggiunta attraverso un sentiero di proprietà comunale che si inerpica lungo la scogliera dalla spiaggia lungo il quale si sono verificati nel tempo distacchi di blocchi rocciosi di varia volumetria e conseguenti crolli dai sovrastanti versanti rocciosi che hanno reso pericolosa la fruibilità del percorso.
Tali condizioni di pericolosità geologica hanno determinato nel tempo rischio per l’incolumità delle persone e dei beni materiali di entità tale da indurre le autorità comunali ad emettere una prima ordinanza di chiusura nel 2001 ed una seconda nel 2010 e ad installare barriere atte ad impedire il transito dei numerosi visitatori diretti verso la Grotta di Arcomagno”. La grotta dell’Arcomagno è classificata come geosito di interesse nazionale da parte dell'Ispra, trae origine dal processo di erosione marina di un promontorio di roccia calcarea di tipo dolomitico di età triassica, al cui interno sono presenti una piccola spiaggia ciottolosa ed una sorgente d’acqua. Un geosito di interesse scientifico, paesaggistico, e didattico escursionistico per la presenza di punti panoramici e di vegetazione autoctona.
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