“Con 7 voti favorevoli ed 1 contrario è stato approvato il bilancio di previsione 2013, con largo anticipo rispetto alla scadenza del 30 giugno, perché sono tanti i problemi da affrontare, anche in vista della prossima stagione turistica ed attendere oltre avrebbe comportato l’impossibilità di poterli risolvere” ha dichiarato il Sindaco Barbara Mele. Rimangono le incertezze determinate da quanto deciderà il Governo appena nato sull’IMU e sulla TARES. Se sarà necessario il Consiglio Comunale si riunirà per adeguare le sue entrate a quanto sarà definitivamente deciso in sede legislativa nazionale. L’impostazione del bilancio si muove seguendo l’indirizzo del programma presentato dal sindaco Barbara Mele: ridurre sempre più la spesa corrente, eliminando gli sprechi, per liberare risorse da destinare a maggiori investimenti e servizi. Nessun aumento di tasse, tariffe e tributi, pur in una situazione di grandi difficoltà finanziarie ed in presenza di un sistema tariffario più basso rispetto alla grande maggioranza dei Comuni Italiani. “Gli aumenti tariffari avrebbero fatto pagare di più chi già paga. Il problema è invece colpire l’evasione e l’elusione tributaria locale. A tal proposito fra pochi mesi sarà definita la nuova banca dati che censisce tutti gli immobili presenti nel Comune, determinandone tutte le superfici immobiliari. Inoltre, man mano che andranno in scadenze le concessioni del sistema tributario, sarà il Comune già pronto a gestire direttamente tali servizi” ha dichiarato il vice-sindaco Eugenio Madeo, responsabile anche dei tributi comunali. La diminuzione dei costi dei principali servizi è l’altro aspetto dell’attività amministrativa. Il costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani scende da 680.000 euro a 500.000 euro l’anno e con l’avvio del sistema della regolazione delle pressioni idriche si ridurranno i consumi e diminuirà il costo delle manutenzioni annuali sulle reti. Molta attenzione continuerà ad essere rivolta al disagio sociale, ai servizi scolastici e culturali. Nel piano triennale sono previsti investimenti nel settore dell’edilizia scolastica, degli impianti di depurazione ed idrici, della manutenzione stradale e del verde cittadino. Si tratta di un bilancio che non gonfia le entrate e sottostima le uscite, proprio per evitare squilibri e continuare a percorrere la strada del risanamento finanziario del comune. Complessivamente sono previste sul bilancio corrente entrate per circa 2.300.000 euro derivanti dal prelievo tributario locale, che se interamente realizzate possono consentire il raggiungimento di tutti gli obiettivi prefissati. Il Comune continuerà a portare avanti le sue iniziative per far si che il gettito IMU rimanga interamente ai Comuni. A San Nicola Arcella, come nella gran parte dei piccoli Comuni delle fasce costiere, in particolare del Sud Italia, per la presenza delle numerose abitazioni secondarie utilizzate durante la stagione estiva, ci si trova a dover affrontare, oltre ai problemi dei cittadini residenti durante l’arco temporale dei dodici mesi, anche i problemi dei numerosi turisti che affollano tali comunità durante la stagione estiva. Il carico tributario non comporterà per il Comune maggiori entrate se resteranno invariati i principali parametri di riferimento per la redistribuzione del gettito dei tributi locali, in ragione della dimensione demografica e territoriale dei Comuni. Occorre introdurre, fra i parametri perequativi, il riferimento alla base imponibile immobiliare abitativa e perciò al numero dei contribuenti presenti nelle varie comunità locali. Altrimenti si verificherà il paradosso, fra l’altro già in atto con l’IMU del 2012, che il nostro Comune darà tantissimo e riceverà pochissimo. Darà tantissimo, perché ha un vasto patrimonio immobiliare abitativo rappresentato dalle abitazioni secondarie e riceverà pochissimo, perché la sua popolazione residente e la sua estensione territoriale sono molto limitate. I cittadini non residenti, così consideriamo i turisti possessori di abitazioni secondarie a San Nicola Arcella, pagheranno tanto, ma in cambio il Comune poco o nulla riceverà dallo Stato Centrale per poter migliorare i loro servizi, la dotazione infrastrutturale e le loro gestioni. Provocatoriamente possiamo affermare di essere disponibili a rinunciare a qualsiasi trasferimento dello Stato Centrale, a condizione che ci si facciano gestire direttamente tutte le nostre entrate tributarie e patrimoniali. Non vogliamo nulla, ma lasciateci almeno quello che abbiamo!
Per l’Amministrazione Comunale -
Eugenio Madeo
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