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lunedì 21 gennaio 2013
Contributo del vice Sindaco di San Nicola Arcella su IMU e TARES
Nella nota diramata dall’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) si esprimono valutazioni e giudizi sulla legge di stabilità, recentemente approvata dal Parlamento Italiano. In particolare tale legge dispone che tutto il gettito diverso dalla prima casa, ad esclusione degli immobili di categoria D, sia di competenza comunale. Poiché occorre mantenere i saldi programmati di finanza pubblica ed i trasferimenti statali sono sostituiti dal gettito del tributo, al fine di garantire un’equa distribuzione delle risorse è istituito il fondo di solidarietà comunale. È stata poi inserita, su sollecitazione dell’ANCI, una clausola di salvaguardia per singolo Comune, volta ad evitare che la ripartizione del fondo produca aumenti o diminuzioni troppe elevate, con riferimento al complesso delle risorse disponibili di ciascun Ente. In linea di principio concordo con quanto stabilito, a condizione però che venga introdotto, fra i parametri di riferimento per la ridistribuzione delle risorse, oltre alla dimensione demografica e territoriale dei Comuni anche il riferimento al patrimonio immobiliare abitativo in essi presente. Ciò deve valere per l’IMU, ma anche per la TARES, il nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, perché accanto alla tassa per la copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani avviati allo smaltimento, è prevista l’imposta per la copertura dei costi indivisibili del Comune, ovvero quei costi erogati alla collettività senza essere imputati a soggetti specifici. Occorre da una parte ridurre il costo dei servizi eliminando gli sprechi e dall’altra allargare la base imponibile per evitare di richiedere uno sforzo sempre più pesante agli stessi contribuenti. Per far ciò, il Comune e lo Stato Centrale avranno sempre più il compito di conoscere le unità immobiliari presenti sul territorio, la loro rendita catastale, la loro superficie, il loro utilizzo ed infine l’effettiva potenzialità di gettito tributario. A San Nicola Arcella per la presenza delle numerose abitazioni secondarie utilizzate durante la stagione estiva, ci si trova a dover affrontare, oltre ai problemi dei cittadini residenti durante l’arco temporale dei dodici mesi, anche i problemi dei numerosi turisti che affollano tali comunità durante la stagione estiva. Il carico tributario ormai elevato determinato dall’aumento dell’IMU e della TARES, anche se l’Amministrazione Comunale di San Nicola Arcella ha deciso di tenere le tariffe ai livelli più bassi possibili non comporterà per il Comune maggiori entrate se resteranno invariati i principali parametri di riferimento per la redistribuzione del gettito dei citati tributi in ragione della dimensione demografica e territoriale dei Comuni. Si verificherà il paradosso che il nostro Comune darà tantissimo e riceverà pochissimo. Darà tantissimo, perché ha un vasto patrimonio immobiliare abitativo rappresentato dalle abitazioni secondarie e riceverà pochissimo, perché la sua popolazione residente e la sua estensione territoriale sono molto limitate”. “I cittadini non residenti pagheranno tanto, ma in cambio il Comune poco o nulla riceverà dallo Stato Centrale per poter migliorare i loro servizi, la dotazione infrastrutturale e le loro gestioni. Provocatoriamente possiamo affermare di essere disponibili a rinunciare a qualsiasi trasferimento dello Stato Centrale, a condizione che ci si facciano gestire direttamente tutte le nostre entrate tributarie e patrimoniali. Tutti i contribuenti, residenti e non- in cambio dei tributi versati, hanno il diritto di ricevere una contropartita. E per non escludere una parte importante di contribuenti, occorre introdurre, fra i parametri perequativi, il riferimento alla base imponibile immobiliare abitativa. L’introduzione di un tale parametro indurrebbe i Comuni ad essere ancora più rigorosi e puntuali nell’accertamento delle evasioni e delle elusioni, realizzando quella equità fiscale che consiste nel far pagare tutti, per pagare tutti di meno.
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