Soccorsi in ritardo muore sulla strada per infarto.Siamo rimasti tutti senza parole, attoniti, sconcertati, amareggiati, quasi increduli nell'impossibilità di poter fare qualcosa.Tanta rabbia e sconforto per l'ennesima morte assurda causata oltre che per un infarto, dall'indifferenza continua e colpevole di istituzioni lontane.Tutti ormai sanno che la rete di emergenza urgenza non esiste ma a nessuno interessa e lo dimostrano i fatti, un'altra persona cessa di vivere sulla strada.Lo stiamo ripetendo da anni e l'ultima volta l'abbiamo ribadito anche al ministro Lanzetta in visita a Praia a Mare il 2 gennaio scorso, ma niente da fare le morti continuano ed arrivano le ambulanze no.Personale e medici del 118 fanno di tutto ma i 5, 10, 15, 20 minuti di estremi ed intensi tentativi non bastano, non riescono a bloccare l'inevitabile se i soccorsi arrivano con oltre un ora di ritardo, ed è l'ennesima vita umana che sfugge ad una realtà ormai diventata assai triste.Ed ora che facciamo? Aspettiamo che succeda ancora? Speriamo che il rimorso colpisca i responsabili?Aspettiamo che ancora si continui a far chiacchiere, a parlare di pronto soccorso o di altre ambulanze che non arriveranno?No, non riconsegniamoci alla rassegnazione ed al destino deciso da altri, agiamo subito con decisione e fermezza decidendo tutti insieme ed uniti sul cosa fare senza perdere altro tempo.Esprimiamo solidarietà e vicinanza ai familiari anche con la consapevolezza che al posto di quel padre di famiglia poteva esserci chiunque.Questa sera su quella strada a Praia a Mare ognuno di noi ha lasciato una parte seppur minima della propria vita.13/01/2015Raffaele Papa
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mercoledì 14 gennaio 2015
Oltre l'infarto uccide l'indifferenza delle istituzion
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