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lunedì 13 ottobre 2014

Risorsa mare, abbiamo un anno di tempo!

Questa estate è stata contrassegnata non solo dal maltempo ma anche da un continuo e persistente inquinamento del nostro mare dovuto a diverse cause che andremo ad analizzare. Possiamo dire che grazie all’azione della Procura di Paola, la depurazione ha sostanzialmente tenuto. Pochissimi i casi di depuratori mal funzionanti, pochissimi i casi di sversamenti diretti dei quali siamo a conoscenza. Ma tutto questo non è bastato. Gli arrivi dei turisti sono stati comunque tantissimi e la sostenibilità delle nostre coste ne ha risentito comunque. Evidentemente sono altre le cose da fare. Ecco le nostre proposte che vogliamo proporre al mondo politico, imprenditoriale, istituzionale, a chiunque lavori con la “risorsa mare”. Abbiamo un anno di tempo per mettere in pratica cose semplici che davvero potrebbero mettere la parola fine all’inquinamento del nostro mare. 1) PARCO MARINO . Ecco la prima cosa da fare. La giunta Scopelliti fra i tanti disastri commessi, dai rifiuti alla cementificazione delle coste, ha la grave colpa di aver eliminato i Parchi marini della Calabria. La loro re/istituzione e rifinanziamento è la prima cosa da fare per togliere al turismo selvaggio ed alla devastazione una risorsa ambientale di inestimabile valore che se attivata nel modo giusto attirerebbe un turismo qualificato e rispettoso dell’ambiente. Le isole di Cirella e Praia a Mare ogni anno sono circondate da decine e decine di Yacht e barche a motore che ne distruggono la vivibilità. I turisti usano queste isole come se fossero Parco giochi. Ne depredano senza sosta pesci,crostacei e quant’altro senza alcun rispetto né regole. L’istituzione del parco vorrebbe dire, controllo dei fondali, della flora e della fauna, fine delle barche a motore incentivazione delle barche a remi e delle vele, controllo della pesca e possibilità di rilancio della pesca locale grazie al ripopolamento. 2) CONTROLLO DEI FIUMI. Difendere il parco marino vuol dire anche difendere i fiumi. Gli anelli di collegamento con il grande Parco del pollino, anch’esso in stato di abbandono e ridotto a parco divertimenti. Seguire i fiumi e dirigersi verso la montagna ed i paesi dell’interno. I fiumi oggi sono senza alcun controllo, e spesso anche questi ridotti a luoghi dove ci si diverte e non dove si può vivere con la natura serenamente, conoscendone i luoghi. E’ facile pensare ad una videocamera di fronte ad una banca, ma non di fronte ad un ingresso di una strada che costeggia i fiumi. 3) TRACCIABILITA’ DEGLI AUTOSPURGO. Dopo la chiusura , giusta da parte del sindaco di Tortora, dell’impianto di depurazione di San Sago, non sappiamo cosa succede realmente ai liquami. Un impianto per tale lavoro esiste a Fuscaldo ma non sappiamo se riesce davvero a sostenere la quantità di liquame estratto dai pozzi neri. Chiediamo che gli auto spurgo abbiano una tracciabilità di quanto estraggono e di quanto espellono quotidianamente. Chiediamo che quando entrano nei comuni ne diano segnalazione ai vigili urbani dichiarando dove vanno a lavorare sia in entrata che in uscita. 4) ABITABILITA’ SOLO A CHI E’ ALLACCIATO ALLA RETE FOGNARIA. Ci sono ancora interi villaggi non allacciati alla rete fognaria. I sindaci comunichino subito a tutti i condomini che se non provvederanno in questo inverno ad allacciarsi alla rete fognaria non verrà concessa loro l’abitabilità per la prossima stagione estiva. 5) BLOCCO DELLO STRASCICO. Questo è uno dei problemi più sottaciuti e sappiamo perché. Ogni giorno alla ricerca di pesce fresco e abbondante i pescherecci si avvicinano alla riva e distruggono Posidonia e smuovono i fondali. Quelle bolle di schiuma che spesso appaiono nei nostri mari è opera di questo sommovimento. La pesca allo strascino è vietata sottocosta ma si fa ogni giorno e davanti gli occhi di tutti mentre la capitaneria di porto controlla e misura gli spazi concessi ai lidi balneari. Basterebbe buttare massi arpionati nei fondali per far smettere in un solo giorno questo tipo di pesca. 6) I LIDI SENTINELLE DEL MARE. I lidi balneari devono essere coinvolti in questa battaglia per il mare pulito. Se tutti i gestori dei lidi controllassero il loro pezzo di mare tutto sarebbe sotto controllo. I lidi devono mantenere le proprie spiagge pulite e così quelle viciniore ai loro stabilimenti. Devono fare raccolta differenziata e raccoglier ei mozziconi di sigarette. Devono educare a rispettare il mare e a non uccidere per gioco, meduse o pescetti piccoli o depredare le scogliere di granchi e patelle. 7) STOP AI PORTI. I porti sono il fallimento della politica marinaresca. Bastano quello di Belvedere e Cetraro oltre che quello della vicina Maratea. Basta qualche corridoio per piccole barche . I porti sono un concentrato di barche inquinanti oltre che una barriera a mare che distrugge le correnti determinando erosione costiera. 8) CONTROLLO SUI DEPURATORI. I depuratori devono essere tenuti costantemente sotto controllo specie quelli dotati di condotte sottomarine che devono essere portate a due chilometri dalla riva ed a trenta metri di profondità. 9) CONTROLLO CAMPER. Chi gestisce campeggi per sosta camper deve essere munito di impianto biologico e controllare che tutto avvenga nel rispetto delle leggi. 10) RIAPERTURA INCHIESTE NAVI DEI VELENI. Infine la madre di tutte le battaglie. Le navi dei veleni esistono e lo hanno dimostrato i documenti desecretati. Verificare nuovamente la presenza della Nave Cunsky nel mare di Cetraro, bonificare tutti i terreni inquinati adiacenti il mare, da quello della Marlane a quello della valle dell’olivo dove ancora esistono tonnellate di rifiuti tossici sotterrati. Documento a cura del COMITATO PER LE BONIFICHE E LA DIFESA DEI TERRENI, DEI FIUMI E MARI DELLA CALABRIA

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