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venerdì 6 settembre 2013

Una vera restrizione al diritto d'opinione e di informazione

L’ordinanza, n.90 del 27/08/2013, emessa dal Sindaco di Praia A Mare, Antonio Praticó, afferente il Decoro Urbano -antivolantinaggio selvaggio- ha dell’inverosimile : una vera e propria restrizione al diritto d’opinione e d’informazione alla collettività praiese. In pratica il Sindaco “mette il bavaglio” ai partiti, usando la formuletta del Decoro Urbano, quando specifica che è fatto divieto la pubblicità mediante volantinaggio e lo rafforza quando concede la stessa solo nelle manifestazioni politiche regolarmente autorizzate,ovvero “MAI”,considerato che per le feste e le manifestazioni il Comune chiede ai partiti €. 2,00 A MQ, per occupazione di suolo pubblico (sic!!!). Inoltre, il Sindaco Praticó rafforza l’ordinanza quando impone che bisogna comunicare 3gg prima la data ed il percorso del volantinaggio alla P.M.; chiaro ed evidente che il Comando della Polizia Municipale potrebbe non autorizzare la data ed i luoghi indicati “per sopravvenute esigenze”. Siamo di fronte veramente ad un paradosso Istituzionale. Di contra, Sel di Praia e la Federazione Provinciale condividono che i manifestini non siano appiccicati agli alberi e/o pali della pubblica illuminazione, d’altronde,forse, si dimentica che il nostro acronimo contiene anche la parola Ecologia; condividiamo che non siano buttati a terra, anzi cogliamo l’occasione per consigliare il Sindaco di ricercare in altri gli autori del degrado urbano di Praia,astenendosi dal gettare dubbi ingenerosi verso il nostro partito. Infine Sindaco,con l’ordinanza n.90, víoli anche la Carta Costituzionale. Ci viene il dubbio che Praia A Mare non sia amministrata da un organo elettivo,ma per decreto sia stata affidata ad un “podestà” di atavica e nefasta memoria. Chiediamo,quindi, che l’ordinanza sia annullata e/o rivisitata spontaneamente dal sig. Sindaco:abbiamo troppi problemi nel territorio per perdere tempo ad adire le vie legali, che per la verità come forma mentis rifuggiamo, ma che saremo costretti a ricorrere se dovesse persistere un’evidente stato di negazione dei diritti fondamentali dei cittadini.
 Mario Melfi
-coordinatore prov.le SEL

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