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domenica 14 luglio 2013

Riapertura ospedali Praia a Trebisacce

Riapertura Ospedali Praia e Trebisacce, il pentimento non basta
Vogliamo fatti, non annunci, atti concreti per rimediare alle nefaste conseguenze di una cinica volontà politica che ha determinato l’annientamento dell’assistenza sanitaria. Un mea culpa non starebbe niente male considerato che Alto Tirreno e Alto Jonio sono stati fin troppo, da tutti, raggirati e che le assurde ed inconcepibili decisioni del Commissario per la Sanità Scopelliti nel chiudere gli Ospedali di Praia a Mare e Trebisacce, sono costate vite umane oltre che notevoli disagi. Nel Consiglio regionale del 10 luglio scorso il Presidente ha “sottolineato l’importanza degli ospedali di frontiera, ed analizzata la situazione esistente al fine di giungere alla soluzione più appropriata, riferisce, a tal proposito, che gli ospedali di Praia a Mare e Trebisacce verranno riprogrammati come ospedali per zone disagiate, divenendo così importanti strumenti di riferimento per il territorio”. Se il Governatore della Calabria è davvero pentito per quanto ha commesso e concretamente riconosce importanza e necessità dei presidi che lui stesso ha chiuso, agisca immediatamente assicurando i livelli minimi di assistenza e garantendo l’emergenza-urgenza completamente smantellata. Diversamente, quanto dichiarato in Consiglio Regionale non è altro che l’ennesimo specchietto per le allodole accuratamente confezionato ad ulteriore raggiro di chi vive in difficoltà, anche con la compiacenza delle forze politiche di opposizione che dopo aver ascoltato tale grave ripensamento hanno reagito in quasi acquiescenza. Infatti nelle zone di riferimento degli ex presidi di Praia a Trebisacce si vive a rischio da ormai due anni e nulla cambia se non in peggio, altro che complimenti e ringraziamenti! Per chi attualmente lotta tra necessità, difficoltà ed urgenze senza risposte, consiglierei di recarsi direttamente a casa di quanti, onorevoli, deputati, sindaci, assessori e consiglieri si sono affannati nel divulgare il lieto annunzio della “improbabile o chissà quando” riapertura dei nosocomi, anziché redarguire con fermezza chi il disastro l’ha provocato. Fuori da ogni logica umana e politica hanno invece proferito parole di riverenza, ma le “grazie” le fanno solo i Santi ed in Consiglio Regionale non pare ce ne sia alcuno. I cittadini attendono ciò che è loro diritto e le Istituzioni, per una volta, facciano semplicemente ciò che è loro dovere senza nulla in cambio. Li

13/07/2013​​​​​ ​​​​​​​​
 Raffaele Papa


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