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mercoledì 20 marzo 2013

Magorno, lettera ai colleghi sindaci

Cari colleghi, vi rivolgo un accorato appello a raccogliere l’invito dell’Anci a partecipare alla manifestazione organizzata a Roma, il prossimo 21 marzo alle ore 11.30, presso il Teatro Capranica e diretta a richiedere al Governo, con un atto legislativo urgente, che vengano sbloccati 9 miliardi da impegnare per spese in investimenti ed opere. Ritengo sia quanto mai necessario e impellente sostenere questa battaglia dell’Anci, alla quale aderirò anche nella mia veste di Deputato, affinché si consenta ai comuni di pagare le imprese dando a queste ultime una notevole boccata di ossigeno in un momento di grave recessione dell’economia. Vi ricordo che il Presidente dell’Anci, Graziano Delrio, tra le altre cose, ha annunciato che: “Qualora non giungano atti concreti da parte del Governo, si inviteranno i Comuni ad effettuare i pagamenti dovuti utilizzando come riferimento un modello di delibera di giunta in una giornata “Oggi Pago” che sarà successivamente definita” . In considerazione della rilevanza che assume, nel momento attuale, l’iniziativa vi chiedo, inoltre, di coinvolgere il più possibile in questa battaglia, nei vostri comuni, i rappresentanti del mondo delle imprese, delle organizzazioni sindacali e l’intera società civile. Non c’è altro tempo da perdere e pertanto occorre incalzare l’esecutivo ad adottare misure, non indirizzate solo ai tagli, ma per la crescita e in sostegno dell’occupazione. Così come bisognerà chiedere alle forze politiche, presenti nel nuovo Parlamento, di assumere un’autonoma iniziativa legislativa su tali tematiche ed all’Esecutivo che si formerà di porre la questione del patto di stabilità come primo punto della propria agenda. Bisogna essere presenti in tanti a Roma, muniti di fascia tricolore, per far sentire con forza la voce dei Comuni che sono in prima linea nel fronteggiare l’impoverimento delle famiglie, i disagi sociali che ne conseguono e la crisi del sistema produttivo causato dalla drastica riduzione degli investimenti pubblici e dalla difficoltà, da parte degli enti pubblici, di effettuare i pagamenti conseguenti.

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