La vita strappata di una giovane donna, per le circostanze in cui è avvenuta stante l’assenza di immediata assistenza sanitaria emergenziale, al di là delle indubbie responsabilità dell’organizzazione sanitaria impone una riflessione di più ampio raggio.
L’Italia è considerato un paese industrializzato, di avanguardia tecnologica, avanzato e moderno, ma se tutto ciò è vero non si comprende come possa accadere che si muore senza avere la possibilità di un tentativo di salvezza che detta tecnologia unita alla professionalità medica dovrebbe consentire, se non siamo da terzo mondo sicuramente stiamo tornando indietro annullando i grandi passi di civiltà compiuti.
In questi giorni qualcuno ha sostenuto che la nostra Nazione marcia verso un nuovo feudalesimo, forse non ha tutti i torti.
Mai come oggi il popolo, i tanti, la gente comune come noi vive nella più desolante solitudine.
Sembra una contraddizione ma non lo è, lo si può verificare in ogni settore della vita sociale, economica e politica.
Nonostante le multiforme possibilità di comunicazione, il popolo è solo, non ha amici, ed i rapporti personali che ognuno può avere di natura familiare o relazionale non potranno mai sopperire ad un vuoto collettivo dato da insignificanza, indifferenza e scarsa attenzione nei confronti di tutti.
Solo in quest’ottica è possibile comprendere ciò che accade, le morti senza soccorso, la sanità che si smantella, le difficoltà dei disabili, l’impossibilità di vivere di invalidi e pensionati, gli esodati lasciati allo sbando, le comunità terremotate scarsamente assistite, la crescente disoccupazione che priva di dignità i padri di famiglia, l’arroganza istituzionale che colpisce i deboli, l’iniquità ed ingiustizia fiscale, lo spadroneggiare delle banche, l’istruzione universitaria dei baroni e del familismo, la giustizia che non c’è, l’inquinamento ambientale di mare e fiumi spesso causato o consentito da apparati pubblici, i siti contaminati che condannato moltitudine di uomini, donne e bambini e via di questo passo per ogni esigenza, necessità e diritto di semplici cittadini.
Ci è stato costruito e consegnato un sistema che non guarda alla collettività ne ai singoli ma solo ai poteri, economico, finanziario, politico.
Il popolo è solo, non ha rappresentanti o difensori, tra lo Stato di diritto e lo Stato di fatto esiste un abisso che rende senza senso ciò che era nato per essere amico ma che nella mente di ognuno è diventato una semplice parola, stato.
25 novembre 2012 Raffaele Papa
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