Ieri sera, sul Porto, si è verificato un incendio che ha distrutto due imbarcazioni. L’incendio poteva avere proporzioni gigantesche se non fossero intervenuti, tempestivamente, i Vigili del Fuoco, gli uomini della Capitaneria di Porto, la Polizia, i Carabinieri che hanno utilizzato l’ottimo impianto antincendio di servizio alla darsena. Le barche sono di proprietà di due nostri affezionati diportisti ai quali invio la mia vicinanza personale ed istituzionale.Prima questione: se l’incendio è avvenuto accidentalmente dobbiamo solo ringraziare il Cielo che le fiamme non si siano propagate oltre. Seconda questione: se l’incendio è di natura dolosa credo che i colpevoli abbiano le ore contate. La videosorveglianza era perfettamente funzionante, il molo vicino alle imbarcazioni bruciate era frequentato da cittadini e diportisti, il personale della società che gestisce i servizi era presente. Gli inquirenti, che ringraziamo sin d’ora per l’impegno che stanno profondendo da ieri sera, faranno le loro indagini e ci diranno la natura dell’incendio. Il Comune seguirà la vicenda attraverso il suo Sindaco e preannuncia sin d’ora la costituzione di parte civile contro i delinquenti e i balordi che avranno arrecato danni ai nostri diportisti e danni incalcolabili all’immagine di un luogo che esprime solo bellezza e serenità non solo per i proprietari di barche, ma anche per numerose famiglie. Vi dico subito, con estrema sincerità, che non credo alla natura dolosa. Per due motivi: 1) solo un imbecille può pensare di cavarsela in un Porto che è controllato 24h/24h. La videosorveglianza è di ultima generazione, perfettamente funzionante, ad alta definizione e riprende ogni angolo della darsena con un sistema che segue i movimenti. Solo un idiota può pensare di non essere ripreso. 2) La cabina di registrazione dei filmati è collocata nei locali della Capitaneria di Porto con postazioni in diretta nell’ufficio del porto. Le registrazioni durano una settimana. Dunque, se qualcuno ha pensato di farla franca, deve sapere che lo prenderemo con le mani nel sacco! Si continua, pertanto, a lavorare per rendere sempre più bella questa realtà che in questi anni abbiamo tenuto al sicuro da occhi indiscreti. Lo abbiamo fatto con coraggio, tenacia e convinzione. E continueremo assicurando ai nostri diportisti la serenità e la tranquillità che in questi anni hanno vissuto. Quello di ieri sera è un episodio che presto sarà chiarito. Molto presto. Concludo raccontandovi la civiltà dei nostri diportisti. Appena informato dell’accaduto sono giunto sul Porto dove ho incontrato uno dei proprietari delle barche incendiate. E’ un farmacista, un diportista perbene sempre puntuale nei pagamenti che, arrivato sul Porto, a parte la normale e visibile amarezza, ha continuato, nonostante la rabbia, ad esprimere parole di apprezzamento verso i nostri servizi e la nostra ospitalità. Le Sue parole incitano a proseguire sulla strada intrapresa. Ma prima di ogni altra cosa abbiamo la necessità di sapere la verità su cosa è successo ieri sera per evitare che i nemici di questa città possano dare fiato alle loro stonate trombe. Non lo permetteremo. Il Porto, dopo mezzo secolo, è tornato nella Sovranità dello Stato. Il Porto non si tocca!
Giuseppe Aieta
Sindaco di Cetraro
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